Heather Clark e Corryn Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto, come quello tra Medea e Giasone, tra Dioniso e Penteo, tra Eteocle e Polinice, racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società. E ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come società, nostra è la responsabilità, nostra è la pena e il dolore. La madre e l’insegnante di Gidion combattono per salvare se stesse dal baratro della colpa e forse per cercare un senso ad una morte tanto orribile. Nel frastuono e nel clamore della loro battaglia non si accorgono che solo una voce resta muta e lontana: quella del figlio.
Il nodo gordiano è un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto. La metafora del titolo è dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili. Educare la generazione di domani è la più sacra, la più alta responsabilità umana. Trascurarla è un atto gravissimo che porta ineluttabilmente ad altrettante gravissime conseguenze. Eppure viviamo in una società dove i genitori troppo spesso difendono ad oltranza i loro figli, difendendo in realtà nient’altro che se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sotto pagati e poco, pochissimo considerati. Una società dove un qualsiasi ragazzo ha il diritto di sentenziare sulla validità dell’insegnamento. Una società dove a volte fare l’insegnante è un ripiego, non il più nobile degli incarichi. Una società che ha rovesciato il principio cardine non solo dell’educazione ma anche del buon vivere sociale: il rispetto dei ruoli. Spesso si dice che non esistono più maestri. Il punto è, a mio avviso, che non esistono più allievi. Su Facebook, su Twitter, su Instagram, tutti possono dire la loro su qualsiasi argomento, senza averne le competenze e addirittura la benché minima esperienza. Un caos brutale nel quale facilmente restano impigliati i più fragili..
dal 7 al 9 marzo – MILANO – Teatro Carcano
10 marzo – ASTI – Teatro Alfieri
11 e 12 marzo – CARPI (MO) – Teatro Comunale
dal 15 al 17 marzo – MESSINA – Teatro Vittorio Emanuele
18 e 19 marzo – CATANIA – Teatro ABC
21 marzo – CARLENTINI (SR) – Teatro Comunale
22 e 23 marzo – MODICA (RG) – Teatro Garibaldi
dal 24 al 26 marzo – CATANIA – Teatro ABC
dal 28 marzo al 2 aprile – VERONA – Teatro Nuovo
4 e 5 aprile – PIACENZA – Teatro Municipale
6 aprile – CARATE BRIANZA (MB) – Cine Teatro L’Agorà
11 aprile – CASSANO MAGNAGO (VA) – Cinema Teatro Auditorio
12 e 13 aprile – SARZANA (SP) – Teatro Impavidi
14 aprile – FIDENZA (PA) – Teatro Girolamo Magnani
15 e 16 aprile – FIGLINE VALDARNO (FI) – Teatro Comunale Garibaldi
18 aprile – PINEROLO (TO) – Teatro Sociale
19 aprile – NOVI LIGURE (AL) – Teatro Marenco
20 aprile – VENARIA REALE (TO) – Teatro Concordia
22 e 23 aprile – CHIETI – Teatro Marrucino
24 aprile – CONVERSANO (BA) – Teatro Norba
25 aprile – FASANO (BR) – Teatro Kennedy
26 aprile – ARADEO (LE) – Teatro Domenico Modugno
27 aprile – LECCE – Teatro Apollo
29 e 30 maggio – TARANTO – Teatro Fusco